Il socialismo ha fallito, non è riuscito a cambiare le persone. Il fascismo è fallito prima di lui, dimostrando al mondo la sua inaudita follia. Oggi è fallito il capitalismo, che ha dimostrato che il liberismo assoluto porta al dominio assoluto di pochi e alla morte di tutti. Da tutte queste macerie, alle quali piu' nessuno vuole credere, qualcosa si può raccogliere e si puo' costruire una nuova società.
Questi sistemi muoiono perchè hanno tutti lo stesso difetto: sono estremi e senza scampo, non hanno razionalità. Oggi il nemico dell'umanità è solamente uno: il monopolio ecomomico e politico (oltre naturalmente alla devastazione ambientale, sua diretta conseguenza). Il problema del lavoro è sempre più forte, le imprese spostano le proprie sedi globalmente alla ricerca di forza lavoro sempre più a basso costo. Alternative di lavoro non ne esistono nè in un ottica liberista nè in una statalista, solo il lavoro in proprio risulta una soluzione, ma solo quando la piccola impresa o la impresa individuale o familiare non è massacrata dai monopoli della grande distribuzione. Allo stesso modo l'immigrazione devasta i salari dove non esiste un salario minimo e un controllo sui datori di lavoro. Il lavoro in proprio deve essere stimolato e la grande distribuzione o le grandi imprese devono essere fortemente limitate quando danneggiano le imprese minori o monopolizzano il mercato. Il liberismo selvaggio è uno spirito diabolico che uccide l'umanità, nessuno con coscienza ne ha dubbi. Lo stato deve risorgere in modo forte e controllare il liberismo senza per questo annientarlo. Tetti e paletti sono fondamentali, lo stato deve essere la garanzia di equità per tutti i cittadini, così come lo stato deve controllare unicamenente tutte le infrastrutture, tutte le energie, tutte le scuole, gli ospedali e ogni cosa che sia primaria all'uomo, compreso i prezzi massimi degli alimenti e delle case. Oltre a questa natura di garanzia assoluta deve esservi la libertà (con i suoi ovvi paletti morali) dell'impresa. Ogni persona deve diventare una cellula indipendente in grado di provvedere a se stessa e tutte insieme provvedono ad alimentare la forza economica dello stato, che ne garantisce la vita. E' impensabile un paese dove lo stato controlla ogni cosa o dove è solo il liberismo a farlo, sono due sistemi fallimentari, entrambi possono sopravvivere solo con l'esistenza dell'altro, solo con la ricerca dell'equilibrio e dell'armonia fra le due parti dove la risultante è il nazionalismo, quello vero, dove ogni abitante è libero e garantito.
Questi sistemi muoiono perchè hanno tutti lo stesso difetto: sono estremi e senza scampo, non hanno razionalità. Oggi il nemico dell'umanità è solamente uno: il monopolio ecomomico e politico (oltre naturalmente alla devastazione ambientale, sua diretta conseguenza). Il problema del lavoro è sempre più forte, le imprese spostano le proprie sedi globalmente alla ricerca di forza lavoro sempre più a basso costo. Alternative di lavoro non ne esistono nè in un ottica liberista nè in una statalista, solo il lavoro in proprio risulta una soluzione, ma solo quando la piccola impresa o la impresa individuale o familiare non è massacrata dai monopoli della grande distribuzione. Allo stesso modo l'immigrazione devasta i salari dove non esiste un salario minimo e un controllo sui datori di lavoro. Il lavoro in proprio deve essere stimolato e la grande distribuzione o le grandi imprese devono essere fortemente limitate quando danneggiano le imprese minori o monopolizzano il mercato. Il liberismo selvaggio è uno spirito diabolico che uccide l'umanità, nessuno con coscienza ne ha dubbi. Lo stato deve risorgere in modo forte e controllare il liberismo senza per questo annientarlo. Tetti e paletti sono fondamentali, lo stato deve essere la garanzia di equità per tutti i cittadini, così come lo stato deve controllare unicamenente tutte le infrastrutture, tutte le energie, tutte le scuole, gli ospedali e ogni cosa che sia primaria all'uomo, compreso i prezzi massimi degli alimenti e delle case. Oltre a questa natura di garanzia assoluta deve esservi la libertà (con i suoi ovvi paletti morali) dell'impresa. Ogni persona deve diventare una cellula indipendente in grado di provvedere a se stessa e tutte insieme provvedono ad alimentare la forza economica dello stato, che ne garantisce la vita. E' impensabile un paese dove lo stato controlla ogni cosa o dove è solo il liberismo a farlo, sono due sistemi fallimentari, entrambi possono sopravvivere solo con l'esistenza dell'altro, solo con la ricerca dell'equilibrio e dell'armonia fra le due parti dove la risultante è il nazionalismo, quello vero, dove ogni abitante è libero e garantito.